Ricordando Renè
Ricordando Donato Diversi per il resto del mondo, per noi che lo abbiamo amato sempre e solo Renè.
Da Renè Clair, il noto regista della nouvelle vague francese .. troppo lungo, sarebbe raccontare il perché lui era anche un gran cinefilo.
A Donato è dedicato il festival, non nelle parole ma nei cuori e nell’animo dal 2004. A Renè ogni anno personalmente dedico una poesia, non so se bella ma sicuramente per tutti noi emozionante e sentita. A noi che c’eravamo allora, gli amici della poesia alla "Salsiccina", così era noto il ritrovo del magazzino di mio babbo, e certo non frequentato solo da noi, c’è passato mezzo paese a gozzovigliare.
Boris Manuel, Massimo, Roberto e chi scrive quelli della poesia, chi c’era da quell’inverno del 91’, il festival ci è passato sopra come un tram, per mille ragioni. Onestamente credo che siamo gli unici al mondo in questo senso: noi ricordiamo il nostro fondatore ed amico, con una poesia, lo troviamo profondo e romantico.
Certo altri amici ci sono stati quasi quanto noi, e c’è sempre stata la Pro Loco di Santa Sofia.
Ci vorrebbero pagine per ricordarli tutti e sono tutti fissi nel cuore e nella mente, qui parlo di quelli che per ragioni anagrafiche a parte il decano Boris, hanno trascorso la vita insieme, dal 1982 ad oggi, Renè solo sino al 2004, essendo nati tra il 1959 ed il 1967, ripeto non i soli, ma quelli che c’erano sin dal giorno in cui si partorì l’idea originale di Donato Diversi e Sassi Massimo.
Ho conosciuto Donato prima di tutti, nel 1966 o forse nel 1965, eravamo i più vicini come età, e come logistica, io ero sempre li dalla nonna, al villaggio Perilli, in Viale Roma, le famiglie storicamente amiche. Lui scendeva con la famiglia da Santa Maria Maddalena, frazione di Occhiobello, vicinissima a Ferrara ma in provincia di Rovigo, ogni estate e per tutta l’estate, e le feste comandate. La loro casa a Santa, era della famiglia, della madre santasofiese, cinquanta metri da quella di mia nonna non al Perilli, sempre in Viale Roma.
Molto più avanti, durante i primi anni del festival, quando lui ci diceva, “Io Vengo da Ferrara”, alzando un poco la cresta, all’epoca Ferrara era il faro di questo colorato mondo in Europa, non solo Italia, gli rispondevamo schernendolo “Va là, ti piacerebbe, sei un rovigotto, non vivi neppure in regione” …
Lo abbiamo celebrato alla XX, Eventi Diversi, con il cognome nel titolo ed una installazione alla Milleluci, all’ora chiusa al pubblico ma godibile da fuori, solo dedicata a lui … alla XXV gli abbiamo dedicato un giorno intero il 16 agosto, a lui ed ai nostri indelebili ricordi con lui.
Quest’anno la poesia, da brividi per chi scrive, ripercorre il quando ed il come dei memorabili giorni in cui nacque l’idea del festival. Una sua gigantografia, aprirà la rassegna fotografica celebrativa con i mitici Heimo ed Hamalia, eroi di quella prima leggendaria edizione …