INGHILTERRA SPAGNA ITALIA
Alex Piras
Teatro di Figura: Marionette a Filo
Un grande marionettista, un cultore di questa poetica e squisita arte, presente nei migliori festival del settore al mondo. Alex , estrae da due logore valigie strani oggetti, li sistema su precari supporti, apparecchiando così un minuscolo spazio scenico. Poi, di fronte a spettatori stipati ai limiti di quel cerchio magico Chi seduto per terra, chi in piedi, qualche bambino razzolante, un cane invadente e curioso, un gatto ombroso. Inizia lo spettacolo. Alex Piras vive in un camper, e si esibi sce più all’estero che in Italia . Ha fatto l’idraulico, il cameriere, ha tirato di box. A Barcellona, quasi per caso, qualche anno fa ha scoperto le marionette , e se n’è innamorato. Dopo sei mesi trascorsi alla bottega di un burattinaio catalano, per imparare le tecniche di base, si è messo in proprio, rincorrendo un suo personale, delicato linguaggio poetico. Ha modificato ed arricchito la struttura tradizionale del bilancino (quella crociera cui sono fissati i fili che fanno muovere il pupazzo). Mettendo la sua abilità manuale, maturata nell’attività artigianale, al servizio della sua sensibilità e fantasia, ha costruito lui stesso marionette dalle incredibili articolazioni e oggetti di scena di notevole suggestione. La marionetta dice Alex è un corpo morto! Tirando i suoi esili fili si ottiene magia. Trovo, però che se il marionettista riesce ad abbandonarsi nell’atto, vivrà in prima persona “la morte”, ottenendo a sua volta, comunione con la marionetta evocando così il suo universo e le presenze invisibili che la circondano. Solo in quell’instante la marionetta agirà e comunicherà senza nessuna interferenza umana , raggiungendo il sacro .
in: Tic-Tac di e con: Alex Piras durata 25’
Le tematiche prese in considerazione per creare questo spettacolo sono state il tempo, la libertà e la morte, intesa non come fine, ma come trasformazione . É un percorso che fanno le marionette e il marionettista , determinato dagli oggetti simbolici situati nello scenario. Nello show non è difficile riconoscere gli echi di una tradizione figurativa spagnola : dai Capricci di Francisco Goya, alle suggestioni metafisiche di Salvador Dalì : una sveglietta da tavolo che balla su lunghe, esili gambe; una piuma che vola; uno scheletro che danza con spassosa leggiadria, rincorre un naso rosso da clown e, con la mano, sfila delicatamente una rosa dal suo piccolo vaso. Le surreali marionette di Alex , godibili da parte di un pubblico di ogni età, sono mute , ma i loro movimenti sono accompagnati e sostenuti d a un’accurata e spiritosa partitura sonora . Rivelano il possesso di una tecnica che consente una sorprendente ricchezza di movimento e di interazione fra gli oggetti ; ma specialmente da esse traspare qualcosa di tenero e inquietante ad un tempo , da cui sembrano affiorare i segni di una ricerca interiore, l’esplorazione di un inconscio popolato da demoni, scandito da oscuri rituali. E se qualcuno ancora pensa che l’arte di strada ed il teatro di figura siano generi minori, è ora che si ricreda. Versione rivista aggiornata, prolungata.