Dhoad Gipsy , gitani del Rajiasthan
(India)
Musica etnica, Fachiro e Danzatrice acrobata
Rahis Bharti (tablas e dholak – tamburo orizzontale a due pelli)
Rafeek Mohamed, (tablas e dholak – tamburo orizzontale a due pelli)
Bilal Khan (nacchere chiamate kartels); Sattar Khan (pungi, doppio flauto utilizzato per incantare i serpenti);
Ramjan Khan (nangara e harmonium, canto)
Munshi il fachiro (sputatore di fuoco acrobazie sul vetro);
Kamala Kumari, danzatrice sapera, presenta le piy belle danze del Rajasthan (danzatrice zingara, effettua anche acrobazie
Il favoloso Rajiasthan, terra di fiabe, miti e leggende, fu il regno degli imperatori, dei Maharajas e della loro corte. Il deserto del Thar è anche la culla dei gitani e quello di numerosi troubadours e di musicisti che vanno di città in città a divertire i principi e cortigiani. Una terra dalle tradizioni spirituali e musicali. La trasmissione dell’arte viene realizzata di padre in figlio da generazioni. Questi ballerini e musicisti offrono un’atmosfera unica attraverso i vari colori del Rajasthan. Musicisti nomadi, i Dhoad ci riportano sulle strade del nord-ovest dell’India, dove affondano le autentiche radici dei rom. Il loro lavoro è influenzato dalla tradizione musicale del Rajasthan e dal canto spirituale qawwali legato alla mistica del sufismo, tradotto in un idioma interreligioso e politeista dai cantastorie indù e dagli artisti di strada, in una combinazione unica di culture (indiana, araba e gitana). I Dhoad sono costituiti da musicisti di talento del Rajasthan, ma di comunità e religioni diverse (musulmana, hindù, sikh) e raggruppano diverse caste artistiche, quelle delle danzatrici sapera, degli incantatori di serpenti, dei fachiri, dei poeti e dei trovatori.
Dhoad Gipsy, gitani del Rajiasthan
I Dhoad Gitani del Rajiasthan sono diretti da Rahis Bharti, uno dei primi membri dell’Orchestra Internazionale diPiazza Vittorio. Ama esibirsi con musicisti di tutto il mondo essendo aperto atutti gli stili musicali. Si esibisce solo od accompagnato dai suoi musicisti del Rajiastan, proponendo il suo spettacolo ovunque. Rahis BHARTI vuole raccontare le proprie tradizioni attraverso la musica e la danza del Rajasthan. Si è esibito in molti concerti in Francia ed altrove con musicisti famosi quali, Henri Agnel, suonatore di cetra e di oude (Percussioni in terra), Carmin Belgodhre (gruppo corso Cinquiso), Canta u populu corsu, (Diana di l’Alba,Corsica).Si è anche esibito con i gitani di Santino Spinelli (Italia,Romania), Antoine Febrier (Spagna).
Altri due musicisti facenti parte dell’attuale formazione dei Dhoad militano nella favolosa Orchestra diretta daMario Tronco: Piazza Vittorio appunto e sono: da www.orchestradipiazzavittorio.it
Amrit Hussain: “Voglio diventare una star delle tablas in tutta Europa, in tutto il mondo. Le tablas sono la mia vita.” E’ nato nel 1983, Amrit è il più giovane dell’Orchestra e viene dal Rajasthan. Fratello e cugino di altri due componenti dell’orchestra (Rahis Bahrti e Mohammed Bilal) è arrivato in Italia per suonare nel concerto di Napoli il 10 maggio scorso. Sempre con i suoi parenti fa parte dei Dhoad Gipsy, gruppo che, attraverso le performance di musicisti e ballerini, gira il mondo per far conoscere le tradizioni musicali del Rajasthan. La sua è una famiglia di musicisti da sette generazioni e dai nonni ha ereditato la passione per la musica. La familiarità con le tablas è nata praticamente con lui: da piccolo il padre lo faceva addormentare parlandogli nella lingua delle tablas. Costanza e tanta pratica sono le sue qualità di musicista. Amrit suona dalle 7 alle 12 ore al giorno e non c’è un genere musicale che riesca a metterlo in difficoltà. Suona le tablas. amrat21@yahoo.com
Mohammed Bilal – India. Anche lui come i cugini Amrit Hussain e Rahis Bahrti arriva in Italia dal Rajasthan per suonare con l’Orchestra. È stato proprio il cugino Rahis a coinvolgerlo nell’avventura dell’Orchestra, convinto che il suo talento di musicista, cantante e ballerino fossero in linea con lo spirito internazionale del gruppo. Prima di arrivare alla musica di Piazza Vittorio si era esibito soltanto con la sua famiglia di musicisti del Rajasthan. L’Orchestra è l’occasione per suonare con musicisti provenienti da tante parti del mondo e anche per conoscere l’Italia.
Dell’Orchestra apprezza il feeling che regna tra i musicisti durante le prove e i concerti e la possibilità di poter improvvisare . Il suo italiano per ora è fatto di pochi vocaboli, ma affida le sue capacità comunicative alla simpatia e alla bravura espresse sul palco. Nel ballo è molto bravo, tanto che, durante uno spettacolo in Corsica, si è trovato a dover sostituire la ballerina del gruppo. Senza perdersi d’animo si è vestito da donna e lo spettacolo è stato un successo. Canta e suona l’armonium e le castagnette