Sul palco di un club di Amsterdam o su quello di un festival jazz, gli Hot Club de Frank sono comunque grandi. Sono una garanzia di qualità: hanno suonato al prestigioso North Sea Jazz Festival, al “The Hague” (nel 2000) e in molte altre manifestazioni internazionali. Da veri busker hanno il loro quartier generale al Vondelpark di Amsterdam, dove propongono un personalizzato mix di swing, bop, klezmer e musette dall’effetto assolutamente romantico ma certamente non melenso. In tutti i brani degli Hot Club de Frank si ritrova quel tocco di misurata dolcezza alternata a momenti graffianti, la ricetta è frutto di un’equilibrata miscela tra il timbro di voce del cantante Frank Meester, l’efficacia del coro degli altri musicisti, l’esperta improvvisazione della chitarra di Harold Berghuis e la tecnica del sassofonista-clarinettista Win Lammen.Il critico musicale Jeroen de Valk, esperto di jazz, ha scritto di loro: “Il quintetto riesce a creare un’atmosfera alla quale manca solo la presenza di Django Reinhardt, l’ultimo ‘re’ del Gipsy jazz”. Gli elogi della stampa specializzata hanno più volte lodato il sound del gruppo e, lo stesso Mick Jagger, dopo aver assistito ad un loro concerto, ha dichiarato al Carp Magazine: “Era moltissimo tempo che non ballavo tanto”. Sì, perché una delle caratteristiche degli Hot Club de Frank, è quello di “costringere” il pubblico a tirar mattina danzando.